Il Ministro dell’Istruzione decretò che Scuole
Medie, Parificate e Magistrali, il 29 maggio concludessero l’anno scolastico e
procedessero a scrutini ed esami. Anche gli studenti degli istituti
professionali chiesero che le proprie lezioni terminassero il 31 maggio, poiché,
per il “presente stato di guerra dell’Italia”, ritenevano “assurda, ingiusta e
inutile la loro presenza alle lezioni”.
I motivi di tali richieste erano evidenti: non solo
molti insegnanti in età di precetto militare erano stati chiamati al fronte, ma
per molti studenti era divenuto necessario sostituire, nelle fabbriche e nei
campi, i parenti partiti per la guerra. Le uniche lezioni garantite erano
quelle delle scuole elementari, “questo anche per non lasciare senza guida
sicura molti giovanetti, i genitori dei quali (gli uomini per dovere militare,
le donne per necessità di lavoro) non possono sostituire neppure
temporaneamente l’opera del maestro”. Le famiglie erano anzi invitate a non
ritirare i bambini da scuola.
da il Biellese del 26-5-2015
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