Più passano i mesi di
guerra, più aumentano in Vercelli e nel vercellese le situazioni di emergenza
continuano a moltiplicarsi andando a colpire diversi ambiti. Nelle settimane
precedenti abbiamo visto come le attività commerciali, o le attività scolastiche. All'inizio di dicembre nuovi problemi sorgono legati alla mancanza di carbone e
per la requisizione del cibo.
Un tratto della Biella-Vercelli (fonte www.wikipedia.it) |
Come detto nelle scorse
settimane, con l’inverno alle porte il carbone diventa un bene prezioso e da
centellinare, tanto che nelle scuole si passa dalla refezione calda a quella
fredda e la cassa di risparmio di Vercelli deve intervenire per permettere alle
famiglie di poter comprare il carbone a prezzi accessibili. Ora la scarsità di
carbone colpisce le linee tramviarie del vercellese e la loro capacità di poter
caricare e trasportare merci. «Il disservizio ferroviario – spiega il giornale La Sesia– ha portato come prima
conseguenza la sospensione della accettazione delle merci ai Tramnvays
Vercellesi. Adesso si è venuti a una decisione anche più radicale e dolorosa: a
cominciare da ieri i treni viaggiatori su tutte le linee della Società dei
Tramnvays Vercellesi sono ridotti della metà, per la scarsità di carbone che il
tram tiene nei suoi magazzini e per le insuperabili difficoltà di rifornimento.
Il carbone esistente in magazzino sarebbe bastato per tirare innanzi si e no
una dozzina di giorni; riducendo le corse alla metà si potrà durarla per una
ventina di giorni; dopo, se non ne arriva, si dovranno sospendere addirittura
tutte le corse… e si ritornerà alla corriera!» (La Sesia, 7 dicembre ’15) il tutto proprio nei giorni in cui un
importante presidio di fanteria si sta per stabilirsi a Trino, rischiando di
rimanere isolato dal comando di Vercelli.
Altra difficoltà che
colpisce il territorio Vercellese, quello della requisizione dei prodotti
agricoli per poter rifornire l’esercito. «Vi è nella classe degli agricoltori,
e non solamente fra noi, un vivo malcontento per i sistemi adottati nella
requisizioni dei foraggi per l’esercito» racconta La Sesia. Non che naturalmente gli agricoltori vogliano creare
difficoltà all'esercito, «ma essi non trovano né giusto né equo che il loro
sacrificio, al quale si sottopongono con patriottica abnegazione, vada a
favore, non dello Stato, ma della privata speculazione (…) Numerosi sono, anche
nel Vercellese, gli agricoltori che reclamano, ed a ragione, contro il sistema
di cattive requisizioni militari, fatte con l’assistenza ed a profitto di
fornitori impresari, con grave danno dell’economia dello Stato e dell’agricoltura
(…) A Santhià, a Tronzano ed in altri nostri paesi si presentarono nelle tenute
due ufficiali del Commissariato assistiti da un impresario di Torino, e
requisivano le quantità di foraggi che volevano senza curarsi del fabbisogno
strettamente necessario alla azienda, ed a prezzi vantaggiosi solamente per
l’appaltatore» (La Sesia, 10 dicembre
’15). La difesa degli agricoltori
vercellesi, insieme a quelli italiani, viene presa dalle varie associazioni e dall'Onorevole Ranieri, che alla camera riporta le richieste degli agricoltori,
che chiedono una ripartizioni degli oneri che sia equo diretta da una
commissione centrale senza valersi di privati. Provvedimento che viene
analizzato e approvato dal Parlamento.
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