mercoledì 20 gennaio 2016

Le ristrettezze della guerra frenano il vercellese

Più passano i mesi di guerra, più aumentano in Vercelli e nel vercellese le situazioni di emergenza continuano a moltiplicarsi andando a colpire diversi ambiti. Nelle settimane precedenti abbiamo visto come le attività commerciali, o le attività scolastiche. All'inizio di dicembre nuovi problemi sorgono legati alla mancanza di carbone e per la requisizione del cibo.

Un tratto della Biella-Vercelli (fonte www.wikipedia.it)
Come detto nelle scorse settimane, con l’inverno alle porte il carbone diventa un bene prezioso e da centellinare, tanto che nelle scuole si passa dalla refezione calda a quella fredda e la cassa di risparmio di Vercelli deve intervenire per permettere alle famiglie di poter comprare il carbone a prezzi accessibili. Ora la scarsità di carbone colpisce le linee tramviarie del vercellese e la loro capacità di poter caricare e trasportare merci. «Il disservizio ferroviario – spiega il giornale La Sesia– ha portato come prima conseguenza la sospensione della accettazione delle merci ai Tramnvays Vercellesi. Adesso si è venuti a una decisione anche più radicale e dolorosa: a cominciare da ieri i treni viaggiatori su tutte le linee della Società dei Tramnvays Vercellesi sono ridotti della metà, per la scarsità di carbone che il tram tiene nei suoi magazzini e per le insuperabili difficoltà di rifornimento. Il carbone esistente in magazzino sarebbe bastato per tirare innanzi si e no una dozzina di giorni; riducendo le corse alla metà si potrà durarla per una ventina di giorni; dopo, se non ne arriva, si dovranno sospendere addirittura tutte le corse… e si ritornerà alla corriera!» (La Sesia, 7 dicembre ’15) il tutto proprio nei giorni in cui un importante presidio di fanteria si sta per stabilirsi a Trino, rischiando di rimanere isolato dal comando di Vercelli.


Altra difficoltà che colpisce il territorio Vercellese, quello della requisizione dei prodotti agricoli per poter rifornire l’esercito. «Vi è nella classe degli agricoltori, e non solamente fra noi, un vivo malcontento per i sistemi adottati nella requisizioni dei foraggi per l’esercito» racconta La Sesia. Non che naturalmente gli agricoltori vogliano creare difficoltà all'esercito, «ma essi non trovano né giusto né equo che il loro sacrificio, al quale si sottopongono con patriottica abnegazione, vada a favore, non dello Stato, ma della privata speculazione (…) Numerosi sono, anche nel Vercellese, gli agricoltori che reclamano, ed a ragione, contro il sistema di cattive requisizioni militari, fatte con l’assistenza ed a profitto di fornitori impresari, con grave danno dell’economia dello Stato e dell’agricoltura (…) A Santhià, a Tronzano ed in altri nostri paesi si presentarono nelle tenute due ufficiali del Commissariato assistiti da un impresario di Torino, e requisivano le quantità di foraggi che volevano senza curarsi del fabbisogno strettamente necessario alla azienda, ed a prezzi vantaggiosi solamente per l’appaltatore» (La Sesia, 10 dicembre ’15).  La difesa degli agricoltori vercellesi, insieme a quelli italiani, viene presa dalle varie associazioni e dall'Onorevole Ranieri, che alla camera riporta le richieste degli agricoltori, che chiedono una ripartizioni degli oneri che sia equo diretta da una commissione centrale senza valersi di privati. Provvedimento che viene analizzato e approvato dal Parlamento.

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