venerdì 15 gennaio 2016

Le famiglie di caduti e feriti in difficoltà



Il Comitato Circondariale di Assistenza Civile si riunì in assemblea per discutere lo stato degli aiuti dati ai comuni e alle famiglie biellesi. Il presidente del comitato, Francesco Personali, informò i membri dei comitati locali presenti dello stato degli aiuti forniti: le famiglie bisognose della città di Biella ammontavano a circa il 10%, mentre in alcuni comuni del circondario vi erano iscritte tutte le famiglie. Questa disparità andava a detrimento di chi aveva davvero necessità di sussidi e la discussione si accese quando si iniziò a ragionare in vista dell’inverno, periodo più dispendioso per il riscaldamento e il reperimento del cibo, e a considerare le spese maggiori che dovevano sostenere le famiglie che accoglievano i propri feriti in casa.
Si proponeva di diminuire le quote dei sussidi (30 lire mensili per i più bisognosi) per aumentarli durante l’inverno, per non esaurire i fondi raccolti fino a quel momento.
Per ridimensionare le liste di aiuti in alcuni comuni che hanno “esagerato…in bontà” si auspicava l’intervento di membri del comitato centrale per la revisione degli elenchi, proprio per poter iniziare a disporre i sussidi straordinari per le famiglie dei feriti e dei caduti.
Il Comm. Bellia, affermando che “quando i fondi saranno finiti, chi non ha offerto dovrà offrire e chi ha offerto dovrà ancora offrire” mise a disposizione la propria automobile, seguendo l’esempio di altri benestanti che avevano offerto la propria automobile per il trasporto dei feriti dalla stazione al seminario-ospedale.
L’assemblea si concluse con l’approvazione unanime delle risoluzioni del comitato (revisione delle liste e aumento dei sussidi in caso di bisogno) e con la raccomandazione del presidente Personali alla “concordia degli animi, in questo momento storico indispensabile,  anche per dimostrare che, all’infuori e al di sopra dei partiti, si è tutti fratelli e che sappiamo volerci bene.


Convalescenza allo stabilimento idroterapico di Andorno
Negli stessi giorni la Società A. Sella e C., che dirigeva lo Stabilimento Idroterapico di Andorno, rendeva nota l’intenzione di destinare 20 camere con vitto, alloggio e cure fisiche per 20 ufficiali feriti in guerra. Gli ufficiali qui accolti avrebbero potuto rimanervi per tutta la durata della stagione balneare. L’iniziativa raccolse il plauso di tutti.
Questa offerta si univa a quelle di molti privati che offrivano case e abitazioni per l’accoglienza dei feriti e dei profughi. Un esempio è il sig. Giuseppe Becchia che mise a disposizione della Croce Rossa la propria villa, con ampio giardino, di Valle S. Nicolao per la convalescenza.

da il Biellese del 15 settembre 2015

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