Giunti al 1916, il governo italiano
inizia a lanciare richieste ai cittadini affinché sostengano lo sforzo dell’esercito italiano
sottoscrivendo un prestito che «assicura un reddito netto del 5.12 per cento d’interesse
annuo esente da ogni tassa presente e futura, poiché tutti sono compresi dell’alto
fine nazionale, di questo prestito, che a giusta ragione si deve chiamare
Prestito della Vittoria» (La Sesia, 4
febbraio ’16).
Alcune cartoline sul Prestito Nazionale |
Questa raccolta di denaro viene quindi
sponsorizzata sulla Sesia, che invita
il pubblico a spogliarsi «da dubbi ingiustificati, da timori e da pregiudizi, poiché
il Prestito attuale non è altro che un debito dello Stato, come tutti gli altri
debiti dello Stato e come gli altri garantito nel modo più assoluto … È bene
mettere in chiaro che coloro che sottoscrivono ora, si assicurano per non meno
di dieci anni, un reddito superiore a quello di tutti gli altri valori di Stato,
poiché per tanti il Governo si è impegnato solennemente a non ridurre l’interesse
del Prestito; per dieci anni, vale a
dire per un lungo periodo dopo la conclusione della pace». L’appello della Sesia, quindi, è quello di convincersi a
prestare soldi allo Stato, evitando di aspettare “prestiti a condizioni
migliori”, perché «Codesti astensionisti, che credono di poter speculare sull’avvenire,
dimenticano che, se nuovi Prestiti dovranno essere emessi, a prezzo minore od a
saggio maggio, anche i possessori dei prestiti precedenti saranno chiamati a
goderne il beneficio». «Vi può ancora essere della gente dubbiosa – si chiede La Sesia – che forse non esiterebbe
davanti a speculazioni azzardate, la quale si mantenga tuttavia indecisa a
prestare del denaro, sul cui titolo il debitore è lo Stato, la nostra Italia».
Alcune cartoline sul Prestito Nazionale |
Tra gli esempi virtuosi che la Sesia racconta, uno arriva dalla scuola
del comune di Cigliano. Qui il Regio Ispettore Prof. Zucchelli aveva avanzato
agli insegnanti la proposta di raccogliere i soldi nelle scuole e con quelli
acquistare due titoli del nuovo Prestito Nazionale del valore di 100 lire, che
poi verranno consegnate alla Croce Rossa come pagamento per l’iscrizione delle
scuole di questo comune «Fra i soci perpetui dell’umanitaria istituzione». L’iniziativa
ha subito successo: «Già venne trasmessa al R. Ispettore la prima rata di L. 19
e verranno senza dubbio inviate le successive quote mensili (…) Gli scolari
vanno a gara sulle esortazioni dei propri maestri, nel consegnare di quando in
quando i loro piccoli risparmi. In modo speciale vanno segnalati quelli del
corso popolare diretto dalla maestra Maria Vincenza Carando, i quali, col cuore
infiammato di amor patrio e col vivo desiderio di lenire le sofferenze dei
nostri eroi, ogni giorno depongono il loro obolo nella cassettina che la loro
maestra tiene sulla cattedra, vicino al vivido emblema della Croce Rossa (…) il
nostro plauso ai bravi alunni delle scuole di Cigliano, ai benemeriti insegnanti
e un plauso tutto speciale al distinto Ispettore scolastico (…) Possa così il
valoroso nostro esercito, coll’incoraggiamento ed il contributo delle
popolazioni, mantenere quell’entusiasmo che già tanto lo ha distinto per valore
e dare alla nostra bella Patria il trionfo finale della vittoria».
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