mercoledì 6 aprile 2016

L'appello di Benedetto XV alla pace mondiale



Dopo i recenti massacri di cui si era avuto notizia Papa Benedetto XV fece un pubblico appello alla pace mondiale. Il vescovo di Biella, Monsignor Natale Serafino, riprese le parole del pontefice commentandole e facendo di quelle parole un baluardo politico contro i socialisti: “L’Appello Papale luminosamente dimostra ancora una volta il Soglio di Pietro quale Arca Santa della Civiltà” e quindi “solo da chi non lo conosce può essere non amato e indegnamente dileggiato”. La pace, secondo il vescovo, poteva essere raggiunta solo mediante penitenze e preghiere, rivolte non per “implorare da Dio la cessazione della guerra”, ma anche e soprattutto ai caduti: “Non dimentichiamo le anime trapassate dei nostri prodi! Sulla loro tomba sacra alla gloria del dovere compiuto con onore per la Patria si innalzi l’inno immortale del suffragio!”. Proprio per onorare i soldati morti per la Patria il vescovo invitava a recitare il “De profundis” in conclusione delle messe nei giorni di precetto.
Si invitavano inoltre i fedeli a prendere parte ad una speciale unione di preghiere costituita da:
1. Una visita quotidiana a Gesù Sacramentato;
2. Una Comunione settimanale;
3. Un’ora di adorazione mensile.


Proseguono le chiamate di leva
Le chiamate di leva continuano e si è giunti alla classe 1896. Tutti i richiamati devono presentarsi alle caserme delle circoscrizioni per le visite di rito entro il 1° dicembre 1915.
In queste visite furono visitati nuovamente i riformati che erano stati rimandati per le imperfezioni ed infermità, di cui riportiamo alcuni esempi: deficienza di statura da m 1,50 a meno di m 1,55; debolezza di costituzione e notevole deperimento organico; deficienza di sviluppo toracico, obesità, anemia; diabete zuccherino; ulcere croniche; congiuntiviti croniche; ipertrofia delle tonsille; collo voluminoso; nevrosi cardiaca; malattie croniche dei visceri addominali; emorroidi.
Donazioni pro mutilati
L’industriale Romeo Reda, già “benemerito per le sue generose offerte pro richiamati militari di Gaglianico” si rese ancor più benemerito offrendo 10.000 lire per i mutilati del circondario di Biella.
Il nuovo calmiere sul pane e sul latte
La portata della donazione di Romeo Reda può essere apprezzata con un rapido confronto con i prezzi calmieri di pane e latte. Il pane di frumento tipo 80% era fissato a 0.55 L/kg, il pane di frumento e segale 0.50 L/kg, il pane di sola segale o meliga a 0.40 L/kg, mentre il latte era fissato a 0.25 L/l.
I negozianti non potevano esigere un prezzo superiore a quello stabilito, né rifiutarsi di vendere pane o latte di cui erano forniti, questo per evitare accumuli e speculazioni, pratica incresciosa quanto comune fin dall’inizio della guerra.
Ferito prima di partire per il fronte
Il sottotenente Giovanni Sapellani, appena giunta la notizia della sua nomina ad ufficiale, si recò ad acquistare una rivoltella. Nell’atto di consegnare l’arma al commesso partì accidentalmente un colpo che “passò da parte a parte il fianco del sottotenente”, il quale si fece trasportare all’Ospedale militare.

Da il Biellese del 8 dicembre 2015

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